Durante la conferenza stampa di presentazione, il nuovo ds Petrachi ha parlato anche delle fragilitĂ della squadra
Gianluca Petrachi, a 24 ore di distanza dal suo ritorno in granata in qualità di direttore sportivo, si è presentato ufficialmente alla stampa. Senza troppi giri di parole il ds è andato dritto al punto, individuando come lacuna principale un senso di appartenenza troppo flebile o quasi assente per chi gioca in una società come quella granata. Secondo Petrachi, tutto parte dalla presa di coscienza di cosa rappresenti il Toro, e per averla è necessario che ci siano persone in grado di trasmetterlo agli altri.
Tutti i giocatori a colloquio
Per trasmettere questo senso di appartenenza, è necessario sapere chi sia disposto a recepirlo e metterlo in pratica sul campo. Motivo per cui il ds partirà fin da subito a confrontarsi con i calciatori e non solo, per capire se veramente tutti vogliano lottare e non solo a parole, per la storia e i tifosi del Toro. Tutte ciò fa parte di una narrazione già sentita, ma comunque data troppo per scontata, vista la situazione in cui si trova attualmente il Torino di Baroni. La figura carismatica di Petrachi vista in conferenza, arriva come una manna dal cielo, in un periodo in cui il senso di attaccamento alla maglia svanisce sempre di più.
L’importanza dei duelli
Il discorso di Petrachi prosegue coerentemente, dimostrandosi in realtà una chiave di lettura per risalire alla radice dei problemi. I giocatori granata, verso i quali Petrachi riconosce una discreta tecnica, vincono troppi pochi duelli, che rischiano pertanto di vanificare il bagaglio tecnico generale. Il ds sostiene che le partite si decidano proprio nei duelli, per cui rendersi conto che gare come quella contro la Cremonese siano vere e proprie “partite da coltello tra i denti”, può già costituire una vittoria di per sé.

Scusate forse ho capito male.
Petrachi sarebbe la “manna dal cielo” e l’emblema del senso di attaccamento???
Ho molti dubbi che le sue parole abbiano qualche effetto positivo su quel gruppo composto al 95% da mercenari molto scarsi però il discorso sull’ importanza del senso di appartenenza al Toro ( praticamente nullo ) andava fatto innanzitutto al proprietario che lo stava ingaggiando ma lì sarebbe subito saltato… Leggi il resto »
Che uomo duro.